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Polveri sottili in casa: le soluzioni per proteggersi

Polveri sottili in casa: le soluzioni per proteggersi

Sentiamo spesso parlare di polveri sottili legate all’inquinamento causato da sistemi di trasporto e processi produttivi industriali, ma in realtà, le fonti con più incidenza sono gli impianti termici residenziali, industriali e della Pubblica Amministrazione. Le polveri sottili in casa prodotte da sistemi di riscaldamento e raffrescamento obsoleti uniti a bassi punteggi di classe energetica degli edifici.

 

Polveri sottili in casa: le soluzioni per proteggersi
Fonte: Repubblica.it

 

Infatti, da un’elaborazione dell’Osservatorio Autopromotec, basata su uno studio del Politecnico di Milano, circa la qualità dell’aria nelle zone urbane, risulta che il riscaldamento domestico inquini 6 volte di più rispetto ai trasporti.

In questo articolo approfondiremo come proteggersi dalle polveri sottili e in che modo la bioedilizia è una soluzione in termini di performance, salute e futuro.

Cosa sono le polveri sottili?

Innanzitutto è bene specificare cosa si intende per polveri sottili. Presenti nell’atmosfera, le polveri sottili sono particelle solide o liquide di dimensioni estremamente piccole, spesso inferiori a 2,5 micrometri (PM2,5).

Possono derivare da sorgenti naturali, come gli incendi, ma più di frequente sono il risultato di attività antropiche: combustione di carburanti fossili, come quelli usati per gli impianti termici nelle case, industria, e traffico veicolare.

Il problema principale è che le polveri sottili, data la loro dimensione, riescono a penetrare nei polmoni quando vengono inalate. Per questo motivo rappresentano una minaccia per la salute umana.

I principali effetti sulla salute

I danni arrecati alla salute dalle polveri sottili dipendono dalla loro concentrazione nell’aria, dal tempo di esposizione e dalla sensibilità individuale.

Attaccando principalmente le vie respiratorie, l’inalazione frequente e prolungata delle polveri sottili può provocare: problemi respiratori (asma, bronchite cronica, malattie polmonari), malattie cardiovascolari (aumentando il rischio di ictus e infarti), problemi al sistema nervoso e malattie degenerative, problemi di sviluppo nei bambini e maggior incidenza nel contrarre malattie respiratorie da adulti, infezioni del sistema immunitario.

 

Polveri, sottili effetti sulla salute
Fonte: @Will_ita su Instagram

Cosa producono le polveri sottili in casa

Secondi i dati Istat, In Italia, solo l’8% del parco edifici a livello nazionale è stato costruito dopo il 1991, anno in cui si è iniziato a parlare di risparmio energetico e di adeguamento delle normative, seppur i primi interventi concreti risalgono poi al 2010.

La maggior parte degli edifici è stata realizzata tra il 1950 e il 1970, durante il periodo di rinascita economica post Seconda Guerra Mondiale. Questo cosa significa e che impatto ha sull’emissione di polveri sottili?

Vuol dire impiantistica e coibentazione (quando presente) obsolete, sistemi di riscaldamento e raffrescamento, come le caldaie a gas o metano, che si alimentano con combustibili fossili e abitazioni estremamente energivore, che costano in bolletta e in salute.

Le polveri sottili in casa sono prodotte da stufe a legna o pellet, camini, teleriscaldamento e, in generale, sistemi di riscaldamento e raffrescamento, come anche i condizionatori. Più il sistema di combustione, la qualità dei materiali e i sistemi di filtraggio sono efficienti, più è possibile ridurre le polveri sottili nell’ambiente.

Ma, come abbiamo visto, il sistema in sé non è l’unico aspetto in cui investire. Diventa fondamentale comprendere come i materiali impiegati per l’isolamento dell’intera struttura siano fondamentali quando andiamo a misurarne i parametri di prestazione energetica. E il legno può davvero fare una grande differenza, soprattutto in aree urbane densamente popolate.

Come ridurre le polveri sottili in casa: la bioedilizia è una soluzione

La bioedilizia è una soluzione nel risolvere il problema delle polveri sottili provenienti da sistemi ancora alimentati con combustibili fossili, per due motivi principali:

  1. prevalenza di materiali naturali e sostenibili, come legno e sughero, ad alte prestazioni energetiche, soprattutto nell’isolamento termico;
  2. installazione di impiantistica efficiente, tecnologica e che utilizza fonti rinnovabili, come le pompe di calore.

Esistono tre parametri da considerare per valutare la prestazione termica di un materiale costruttivo.

 

Isolamento termico legno
Isolamento termico legno e laterizio
Infografiche di concessione del prof. Francesco Maione

 

La trasmittanza, ovvero la capacità termica che ha un sistema di isolamento di rallentare il flusso di calore. Siamo abituati a pensare che il freddo entri in casa, invece è il caldo che migra verso fuori. La trasmittanza dipende dalla conducibilità termica dei materiali e con il legno è possibile proteggersi dal freddo per il 70% in più.

Lo sfasamento, ovvero il lasso di tempo in cui la temperatura dell’ambiente esterno viene trasferita all’interno. Se l’edificio è ben isolato lo sfasamento ciclico è di 10/12 ore in media; grazie al legno può raggiungere anche le 15h.

Il calore specifico di ogni materiale, quindi la quantità di energia necessaria a scaldare il materiale di un grado Kelvin. I materiali naturali, come il legno e il sughero, tendono a immagazzinare energia, quasi del doppio rispetto al cemento dell’edilizia tradizionale. Ciò permette una maggiore prestazione nell’isolamento termico e quindi nello sfasamento.

La maggior parte degli edifici in Italia è da rinnovare: 12 milioni di immobili sono in classe energetica F e 9 milioni in classe energetica G. Ad oggi, gennaio 2024, si stima che sarebbero necessari 400 miliardi per l’adeguamento alle normative europee sulla sostenibilità, che prevedono di raggiungere la classe E entro il 2030 e la classe D entro il 2033.

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